AA-2.2 - Censimento degli elementi antropici localizzati sugli arenili e in aree ad elevata pericolosità

È opportuno che le Amministrazioni comunali effettuino un censimento su stato di conservazione ed utilizzo di strutture, infrastrutture e attività antropiche localizzate sugli arenili e comunque in zona P3, in relazione ai livelli di rischio cui tali strutture sono esposte e alla loro vulnerabilità per gli eventi meteomarini attesi, finalizzato a pianificare eventuali necessari interventi di adeguamento e messa in sicurezza. Dovranno essere inoltre individuati gli edifici esistenti non oggetto di disciplina di tutela e complessi turistici all’aperto esistenti, localizzati in zona di tutela della costa e dell’arenile (di cui all’art. 15, comma 4 lettera a, del PTPR), che sarebbe necessario delocalizzare in quanto presentano livelli di rischio tali da non consentire un loro significativo adeguamento alle condizioni di messa in sicurezza.

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L’Innovation Camp è uno metodo promosso dalla Commissione Europea per affrontare le sfide sociali attraverso lo sviluppo e il collaudo di prototipi di soluzioni per il futuro.

Il metodo permette ai decisori e agli attori sociali di lavorare insieme per sviluppare e sperimentare idee innovative. 

L'Innovation Camp genera prototipi di soluzioni e azioni con un gruppo ristretto di portatori di interesse delle diverse generazioni che lavoreranno su tre sfide concrete. Le soluzioni emerse nell'Innovation Camp saranno condivise e messe in pratica con un pubblico intergenerazionale più ampio attraverso la piattaforma PartecipAzioni della Regione Emilia-Romagna.

Iscriviti in anticipo a questo incontro:

https://us02web.zoom.us/meeting/register/tZYkdOyvrDsiGNzM-EMxangJDohjTD4d0xzm

Dopo l’iscrizione, riceverai un’email di conferma con le informazioni necessarie per entrare nella riunione.

Programma dell’iniziativa di lancio



  • Come lavoreremo nell’Innovation Camp. Strumenti interattivi e piattaforma per elaborare il patto intergenerazionale. Paolo Martinez, FUTOUR


Elenco dei sostenitori

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Riferimento: par-PROP-2022-03-3150
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Motivazione
Conversazioni con Christian Marasmi SPID

favorire in ogni caso la riconversione di queste strutture in strutture realmente amovibili, favorendo la realizzazione delle stesse con materiali eco-compatibili

Concordo pienamente. Sarebbe utile che a seguito del censimento si potesse pianificare un programma di ristrutturazione progressiva in modo da rendere queste strutture sempre più sostenibili in relazione alla loro localizzazione, trasformando per esempio strutture fisse in mobili e più eco-compatibili ed eventualmente prevedere opportune delocalizzazioni.

Conversazioni con Cooperativa Bagnini Riccione

Si richiede lo stralcio della seguente parte: "Dovranno essere inoltre individuati gli edifici esistenti non oggetto di disciplina di tutela e complessi turistici all’aperto esistenti, localizzati in zona di tutela della costa e dell’arenile (di cui all’art. 15, comma 4 lettera a, del PTPR), che sarebbe necessario delocalizzare in quanto presentano livelli di rischio tali da non consentire un loro significativo adeguamento alle condizioni di messa in sicurezza".
Il motivo è che si sta parlando di delocalizzare "complessi turistici all'aperto" (ossia stabilimenti balneari) che per natura non possono essere delocalizzati.

Non è sempre vero che le strutture balneari sul litorale non sono delocalizzabili. Esistono diversi esempi di stabilimenti balneari che sono stati ricostruiti in posizione arretrata rispetto a quella originale con duplice vantaggio: maggiore sicurezza per la struttura stessa, meno soggetta agli impatti delle mareggiate, e maggiore disponibilità di spiaggia davanti alla struttura. Inoltre è necessario procedere con una valutazione costi-benefici, soprattutto in termini di sicurezza.

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