lI Tecnico di garanzia della partecipazione viene designato, a norma del comma 1 dell’art 8 della LR 15/2018, dal Presidente dell’Assemblea legislativa. Il 17 novembre 2014 la Presidente Costi ha designato il dott. Leonardo Draghetti, Direttore generale dell’Assemblea legislativa
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1. L'obiettivo della proposta formativa parte dal fatto che si sente l’esigenza di un “ALBO” di facilitatori accreditati, che garantista un livello alto e standardizzato di competenze. A questa necessità si propone l'idea di un corso/concorso per facilitatori, che formi e attesti/certifichi competenze.
2.Target: facilitatori e aspiranti facilitatori
3. Modalità: da stabilire, aprendo una discussione che coinvolga professionisti, associazioni, enti pubblici
4. I tempi di svolgimento del percorso formativo: da definire
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fonte:{"body":{"it":"<p>Proposta emersa dal gruppo: 1</p><p>\r\n1. L'obiettivo della proposta formativa parte dal fatto che si sente l’esigenza di un “ALBO” di facilitatori accreditati, che garantista un livello alto e standardizzato di competenze. A questa necessità si propone l'idea di un corso/concorso per facilitatori, che formi e attesti/certifichi competenze. \r\n\r\n2.Target: facilitatori e aspiranti facilitatori\r\n\r\n3. Modalità: da stabilire, aprendo una discussione che coinvolga professionisti, associazioni, enti pubblici\r\n\r\n4. I tempi di svolgimento del percorso formativo: da definire\r\n\r\n5. Link utili\r\n\r\n6. Che priorità dare all'oggetto della proposta?</p>"},"title":{"it":"Percorso per accreditamento della figura di \"facilitatore\""}}
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Ci si può certamente ispirare al lavoro fatto dalla IAF - Associazione Internazionale Facilitatori, ovviamente dando visibilità alla fonte. Però attenzione. Uno dei pilastri su cui sono costruiti i programmi di Certificazione della IAF è quello che se certifichi non formi - cioè non eroghi il corso e contemporaneamente qualifichi la figura del facilitatore. Quindi se l'idea fosse quella di offrire formazione per poi accreditare un facilitatore probabilmente ci si dovrebbe distaccare da questa cosa.
Con la Camera di Commercio di Milano abbiamo lavorato alla creazione di un Albo Facilitatori riconosciuto - si trova su https://www.facilitambiente.it/. Per entrare nell'albo è stato necessario sostenere un esame, basato su "titoli" e su un colloquio. Se interessasse il caso possiamo approfondirlo.
grazie Gerardo, utile condividere quello che si muove a tutti i livelli. come dici qui siamo nel contesto di codefinizione del programma formativo quindi potrebbe nascere una proposta, formativa, che ha come obiettivo lo sviluppo delle competenze necessarie al facilitatore come propedeuticità ( per ora non formale) di vedere riconosciuto il profilo. dai profili già esistenti possiamo desumere quali sono le competenze attese.
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Conversazioni con geardo de luzenberger
Ci si può certamente ispirare al lavoro fatto dalla IAF - Associazione Internazionale Facilitatori, ovviamente dando visibilità alla fonte. Però attenzione. Uno dei pilastri su cui sono costruiti i programmi di Certificazione della IAF è quello che se certifichi non formi - cioè non eroghi il corso e contemporaneamente qualifichi la figura del facilitatore. Quindi se l'idea fosse quella di offrire formazione per poi accreditare un facilitatore probabilmente ci si dovrebbe distaccare da questa cosa.
Con la Camera di Commercio di Milano abbiamo lavorato alla creazione di un Albo Facilitatori riconosciuto - si trova su https://www.facilitambiente.it/. Per entrare nell'albo è stato necessario sostenere un esame, basato su "titoli" e su un colloquio. Se interessasse il caso possiamo approfondirlo.
grazie Gerardo, utile condividere quello che si muove a tutti i livelli. come dici qui siamo nel contesto di codefinizione del programma formativo quindi potrebbe nascere una proposta, formativa, che ha come obiettivo lo sviluppo delle competenze necessarie al facilitatore come propedeuticità ( per ora non formale) di vedere riconosciuto il profilo. dai profili già esistenti possiamo desumere quali sono le competenze attese.
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