La parte di testo qui sotto è una rappresentazione abbreviata e con hash di questo contenuto. È utile assicurarsi che il contenuto non sia stato manomesso, poiché una singola modifica darebbe un valore completamente diverso.
Valore:
822224c5b2e6e6593701fe11aaaaeb195f3647cc2b8bf4763c926be340a49beb
fonte:
{"body":{"it":"<p><strong>Obiettivo</strong>: formazione per esplorare i diversi linguaggi che consentano la partecipazione di tutti i soggetti della comunità ai progetti. Riflettere sul linguaggio della comunicazione pubblica e porsi domande su come attuare un linguaggio inclusivo, che tenga conto del genere, della provenienza delle persone, della loro cultura, età. Ad esempio<em>, alle spalle di ogni 1-2 ragazzi di 2° generazione di stranieri nati in Italia, ci sono delle famiglie di 4-5 persone che vivono, risiedono, lavorano in Italia. Per riuscire ad ascoltare e comprenderne le esigenze delle popolazioni immigrate, sia di prima generazione sia di seconda, sia anziani ma anche e soprattutto giovani</em>. Comunicare nelle loro lingue? Andare incontro all’altro nella sua lingua? Altro tema è il linguaggio di genere, sempre in evoluzione. Quali canali comunicativi utilizzano i giovani? Come comunicare sui social. </p><p><strong>Modalità di attuazione:</strong></p><p><strong>Destinatari: </strong>operatori e operatrici pubbliche, mediatori e mediatrici, facilitatori e facilitatrici.</p><p><strong>Tempi:</strong></p><p><strong>Rif.: </strong><a href=\"https://partecipazioni.emr.it/processes/trasformazioni/f/287/proposals/3234\" target=\"_blank\">Comunicare al pubblico con la lingua degli immigrati.</a></p>"},"title":{"it":"4.1 Linguaggi inclusivi"}}
Questa impronta digitale viene calcolata utilizzando un algoritmo di hash SHA256. Per replicare tu stesso, puoi usare uno Calcolatrice MD5 online e copiare e incollare i dati di origine.
<script src="https://testpartecipazioni.regione.emilia-romagna.it/processes/trasformazioni/f/340/proposals/3362/embed.js"></script>
<noscript><iframe src="https://testpartecipazioni.regione.emilia-romagna.it/processes/trasformazioni/f/340/proposals/3362/embed.html" frameborder="0" scrolling="vertical"></iframe></noscript>
Questo contenuto è inappropriato?
3 commenti
Conversazioni con Susanna Coppolecchia
Inclusione e capacitazione vanno a braccetto
Sopra avevo solo corretto due refusi di digitazione, per provare la piattaforma.
Concordo con te Susanna, nel senso che la libertà di cui un soggetto gode all'interno del sistema dipende da quanto è inclusivo quel sistema, non può prescindere da ciò. Prendiamo a esempio le barriere architettoniche, se per recarmi in un luogo con l'ausilio della sedia a rotelle devo rinunciare a servirmi dei bagni perché non abbastanza attrezzati per le mie disabilità, si può sostenere che io sia libera di recarmi o meno in quel luogo?
Se l'amministrazione pubblica offre un servizio al cittadino, ma lo fa attraverso un volantino, un manifesto pubblicitario o una pagina web che non è tradotta nella lingua di quel cittadino, si può sostenere che quel cittadino avesse a disposizione un servizio, ma non ha voluto intenzionalmente usufruirne? Quando si producono statistiche sulla fruizione di un qualsiasi servizio, si tiene conto dell'inclusività? Quante analisi statistiche risultano falsate da questo?
questa proposta è stata sintetizzata in:
4.1 Linguaggi inclusivi
Sto caricando i commenti ...